28/09/2021

La transizione ecologica per le PMI

La singola azione, il progetto isolato o il report di sostenibilità oggi non bastano più.

Il mercato richiede sempre di più una strategia sostenibile: il consumatore moderno è più attento alle performance ambientali del prodotto, e a come quest'ultimo viene realizzato, distribuito e comunicato, e di conseguenza anche la presenza o meno di un packaging sostenibile, che si tratti indifferentemente di cosmetici, profumi, detergenti, alimenti o altro.

Questo fatto conta ancora di più per le aziende conto terzi: gli attori con cui si interfacciano, che siano brand o distributori, a direttissimo contatto con i consumatori, chiederanno sempre di più ai propri partner produttivi una solida strategia di sostenibilità perché non vorranno portare sullo scaffale prodotti che, ad esempio attraverso la mancanza di un packaging ecososostenibile, possano comunicare poca attenzione verso questioni sociali e ambientali. 

I fornitori di grandi aziende, soprattutto le PMI, rischiano di rimanere esclusi, se si fanno trovare impreparati, dal momento che, per i grandi attori, ormai la sostenibilità è un must. È fondamentale quindi una progettazione del prodotto che sia sostenibile in tutte le sue fasi. 

C'è inoltre la richiesta del mondo finanziario: le banche da quest'anno devono dotarsi di misuratori ESG (Environmental, Social and Governance) per concedere il credito alle imprese.
 

Da dove partire per attuare il cambiamento sostenibile?
Bisogna considerare il prodotto “dalla culla alla tomba”, processo che oggi, nell'attuale logica dell'economia circolare, viene meglio definito “dalla culla alla culla”: serve analizzare i costi sociali e ambientali di tutte le filiere di fornitura, dei trasporti, della distribuzione, della fase di utilizzo e dello smaltimento o recupero nel fine vita, con la consapevolezza di come sia necessario ripensare ed innovare tutte queste fasi. Questo è possibile attraverso gli studi lca, così come alle analisi sul ciclo di vita, che permettono di misurare i diversi impatti ambientali e sociali attraverso strumenti e database.

Le aziende dovrebbero quindi proiettarsi in un futuro in cui il saper valutare e ridurre i costi ambientali e sociali avrà sempre maggiore importanza. Nonostante le vecchie abitudini siano ancora radicate, le cose sono cambiate e scelte poco sostenibili possono comportare rischi molto elevati, in quanto il contesto internazionale si muove nella direzione opposta. 

La singola azione, il progetto isolato o il report di sostenibilità non bastano. 

Bisogna fare una riflessione strategica: il portafoglio prodotti attuale funzionerà ancora tra cinque anni? Questo è quello che le aziende devono chiedersi. Adesso è il momento in cui intervenire sui prodotti e su come vengono fabbricati, mantenendone le doti accattivanti ma reinventandole in ottica di sostenibilità. 

Questa è una sfida che già diverse aziende e brand hanno raccolto, portando nei prodotti e nei negozi gli aspetti innovativi che, rivoluzionando il modello di business, fanno sposare sostenibilità e successo.

I nostri servizi per studi LCA e valutazione del ciclo di vita dei prodotti, sono pensati per aiutare le aziende nella loro valorizzazione e transizione ecologica. 

 

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