19/04/2023

La Commissione Europea invita a mettere fine al Greenwashing

Servono informazioni più chiare e affidabili sulla sostenibilità dei prodotti

La Commissione Europea ha proposto una nuova norma al fine di fornire ai consumatori informazioni più chiare e affidabili sulla sostenibilità dei prodotti e dei servizi che acquistano. Essa inoltre beneficerà le imprese che si impegnano nella sostenibilità ambientale, poiché saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori, aumentando così le loro vendite.

L'attuale mancanza di regole comuni per le aziende che fanno dichiarazioni ecologiche volontarie porta a false dichiarazioni green, creando condizioni di disparità nel mercato dell'UE a favore di coloro che non sono realmente sostenibili. 
La Commissione UE, attraverso uno studio del 2020, ha sottolineato che il 53% delle indicazioni utilizzate per la sostenibilità dei prodotti sono molto vaghe o infondate, mentre addirittura il 40% sono risultate non comprovate.
La Commissione si è concentrata sulle etichette in cui vengono riportate le diciture “ecologico“, “climate neutral“, “carbon neutral“, “100% CO2 compensata“, “biodegradabile“, “compostabile“, “bio-based“ o “oggetto realizzato con bottiglie di plastica riciclata“, “realizzato con compensazione di CO2“, “imballo realizzato con il 30% di plastica riciclata“ o “crema solare rispettosa dell'oceano“.

Secondo la proposta attuale della Commissione Europea (2023), se le aziende dichiarano la sostenibilità di un prodotto, dovranno rispettare norme minime per comprovare tali affermazioni in modo indipendente e comprovate da prove scientifiche, ad esempio studi LCA, che identifichino i reali impatti ambientali e gli eventuali compromessi da raggiungere. In questo modo le etichette sui prodotti saranno veritiere, affidabili e comparabili in tutta l'UE.

Per garantire la veridicità delle dichiarazioni ambientali, l'esecutivo UE chiede alle aziende di fornire “prove scientifiche ampiamente riconosciute“ che dimostrino la veridicità di quanto dichiarato, dal punto di vista del ciclo di vita del prodotto: dall'estrazione dei materiali fino allo smaltimento.

Inoltre, la proposta regolerà le etichette ambientali e servirà anche a controllare la proliferazione di etichette diverse che generano confusione e sfiducia nei consumatori. È stato infatti constatato che esistono più di 230 etichette diverse. La norma si integra con la proposta di marzo 2022 sulla “responsabilizzazione dei consumatori per la transizione ecologica“, fornendo indicazioni ambientali più specifiche e divieto generale di pubblicità ingannevole.

Continueremo a monitorare gli sviluppi e a dare aggiornamenti in merito.

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